Roma, 1975.
Ho sempre avuto un rapporto controverso con la fotografia, con cui mi sono preso e lasciato a fasi alterne. Fino a una quindicina d’anni fa, quando sentivo parlare di fotografia, pensavo istintivamente alle foto delle vacanze o delle feste di compleanno. Il mio primo vero interessamento alla fotografia fu con National Geographic e da lì in poi le cose sono cambiate. Tre anni fa – a seguito di un mio percorso personale – ho iniziato a scattare con occhi diversi.
L’incontro con la Street Photography lo devo a Daido Moriyama. Quando vidi per la prima volta “Stray Dog”, capii subito che la Street Photography sarebbe entrata prepotentemente nella mia vita ed infatti così è stato. A differenza di altri fotografi, negli scatti di Moriyama l’impatto visivo è massiccio: vignettatura, forti contrasti, sfocature.
Per uno come me, che non è un fotografo ma un camminatore con la macchina fotografica, oggi Moriyama rappresenta l’ispirazione perfetta.
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