Un’alba, un tramonto, la nebbia nella foresta o un orizzonte lontano erano il mio preludio ad un affascinante viaggio con la macchina fotografica che mi avrebbe portato a nuove scoperte. Ho iniziato così, tanti anni fa, un po’ per gioco o forse perché la mia mente fantasticava e il mio cuore si riempiva di bellezza e di nuovi sogni; sempre alla ricerca di un qualcosa che si celava oltre un semplice scorcio di una natura selvaggia durante le mie arrampicate su pareti ripide e inospitali.
La nuova scoperta non ha tardato ad arrivare ed eccomi catapultato, con mio grande piacere, nella “streetphotography” incuriosito dalla gente e dalla vita. Quando osservo ciò che è intorno a me con i sensi accesi e pronti allo “scatto” accade qualcosa, come se si sprigionasse un’energia vitale interiore nuova. Attraverso la fotografia racconto, parlo, spiego. Colgo un gesto o anche una smorfia e cerco di interpretarla e così la fermo, rimane custodita nella mia macchina e dentro di me.
Il tempo scrive e la fotografia narra, arresta il momento; la luce diventa protagonista e rende il tempo passato e colto in un “click” immortale ed eterno.
Per me fotografare è catturare un momento di vita, un frammento di colori, un’ombra che fugge via; ma forse sarebbe più giusto dire che sono io ad essere scelto da quel soggetto, da quell’attimo che ho congelato con la macchina fotografica perchè ha colpito le mie emozioni, le mie paure o le mie gioie.
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